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Quando un’azienda vuole innovare, l’impulso più naturale è quello di avviare un nuovo progetto.
“Ci serve una nuova piattaforma.”
“Dobbiamo rifare il CRM.”
“È il momento di digitalizzare questo processo.”
“Facciamo un portale clienti.”
“Automatizziamo.”
Sembra logico.
Sembra moderno.
Sembra efficiente.
Ma la verità è che ogni nuovo progetto digitale è anche un moltiplicatore di complessità.
E se non è inserito in un disegno strategico, rischia di peggiorare la situazione.
Non perché sia sbagliato in sé.
Ma perché si somma a un sistema che non è stato progettato per contenerlo.
Il paradosso dell’innovazione sommativa
In molte aziende, la trasformazione digitale non avviene per strategia.
Avviene per accumulo.
Ogni nuova esigenza genera un progetto.
Ogni progetto introduce strumenti.
Ogni strumento crea nuovi flussi, nuove competenze, nuove interdipendenze.
All’inizio funziona.
Poi diventa una giungla.
E così, paradossalmente, ogni tentativo di migliorare peggiora la coerenza del sistema.
Si rincorrono soluzioni.
Si rincollano pezzi.
Si costruisce un castello di tool, senza fondamenta condivise.
Il rischio non è solo tecnico. È strategico.
Ogni progetto nuovo porta con sé delle domande implicite:
- Chi lo governa?
- Come si integra con l’esistente?
- Qual è il criterio per valutarlo?
- Che impatto ha sulle altre priorità?
Ma in mancanza di una regia, nessuno fa queste domande all’inizio.
E si scopre tutto dopo.
Quando il budget è stato speso.
Quando il team è stanco.
Quando il cliente è già coinvolto.
E quando è troppo tardi per fare marcia indietro.
Il GamePlan serve proprio a questo: costruire la regia, prima del progetto
Il problema non è il progetto.
Il problema è non sapere se è il momento giusto, il progetto giusto, la sequenza giusta.
Con il GamePlan analizziamo prima l’intero ecosistema:
- Dove sei oggi
- Quali priorità hai
- Quali sono le dipendenze
- Quali rischi stai per attivare
E solo dopo decidiamo cosa ha senso attivare, e cosa invece è solo rumore.
Se stai per iniziare un nuovo progetto digitale, chiediti prima:
- È una risposta a una strategia o a un’urgenza?
- Si inserisce in una roadmap più ampia?
- Ha un vero owner, un vero scopo, un criterio di successo?
- Semplifica o aggiunge un altro pezzo a un sistema già complesso?
Se anche solo una di queste domande ti lascia perplesso, non ti serve un nuovo progetto.
Ti serve una nuova visione.